Neve a Milano, Economia e divagazioni accessorie.

…”finalmente” è arrivata anche da noi. La neve…a Milano. No, voi non potete capire…è un disastro…domani tutto sarà bloccato, la gente andrà a 2 km/h e io darò fuori di matto. Sapete cosa ho deciso di fare? Esco 20 minuti prima di casa, armata di stivali da neve, e vado a piedi in stazione a prendere il treno. Non voglio farmi un fegato grosso come il Duomo solo perchè quando scendono quattro fiocchi la gente si rincoglionisce. Trenino, Cadorna…metro verde e Università. Domattina lavoro e domani pomeriggio ho lezione di Economia aziendale. Ahia. Per la sottoscritta è una vera tortura…oggi dopo anni di gloriose prestazioni accademiche ho provato l’ebbrezza di prendere appunti senza capire UN CAZZO di quanto stesse spiegando il Prof. (che tra l’altro è una strano personaggio che si mette il fondotinta…l’ho notato perchè s’è dimenticato di metterlo sul collo e aveva lo stacco tra color corteccia in faccia e color tigre delle nevi sul collo…). Nemmeno quando spiegavano i radicali in seconda liceo mi son sentita così. Prevedo che questo secondo semestre (ed ULTIMO! Visto che la laurea s’avvicina) sarà un Calvario in piena regola. Se poi sommiamo un corso di letteratura di lingua inglese, che in realtà è letteratura femminista post coloniale di indiane che scrivono in inglese (ma scommetto che con questo nome nessuno si sarebbe iscritto) …la frittata è fatta. Invece de “Le jeux sont faits” mi viene un “Je suis foutu”.

Adesso mi trovo davanti al pc, ho voglia di scrivere. Vorrei scrivere sempre, di tutto. Ho talmente tante cose in testa che non so mai da dove cominciare. O sono un genio incompreso o sono folle…è ancora da capire! Tra l’altro nel mentre stavo facendo discorsi altamente filosofici con la mia amica amica amica via whatsapp e il mio melafono (iPhone) ha deciso di spegnersi e di non riaccendersi causa batteria veramente troppo scarica…aaargh. Devo finire il discorsooooo! Stavamo parlando del nuovo ometto con cui sto uscendo, che per comodità chiameremo Biondo (sapete…è biondo) e cercavamo di capire se mi piace, se vale la pena dargli una vera chance e se è o meno cotto di me. Insomma, questioni di vita o di morte, di fronte alle quali lo spread BTP-Bund o il default della Grecia sembrano nient’altro che quisquilie (adoro questa parola). Ah, il melafono ha dato segni di vita e io posso continuare a disquisire di questioni di Stato e nel frattempo scrivere il blogghino…gente, questo sì che si chiama multitasking. Ah, è già  mezzanotte e 17 (che orario sfigato per guardare l’orologio…) e io devo ancora lavorare e consegnare dei cazzutissimi report scaduti oggi…andrò a letto dopo le 2, di fisso. Domani quindi sarò uno zombie almeno fino al momento in cui non ingerirò il quarto o quinto caffè. Adoro il caffè. E sono giunta alla conclusione che penso troppo. Pensare non fa mai bene, le persone intelligenti soffrono di più. L’intelligenza da che mondo è mondo…è una vera condanna. Non sarò mai una Gisèle o Naomi o Megan…e il Signore a parte un paio d’occhi azzurri m’ha dato giusto il cervello….ma nonostante pensare sia fonte di pippe mentali, anzi di rapporti sessuali mentali in grande stile, preferisco così. Mi fanno pena alcune persone che sono costretta ad incontrare quotidianamente in università. Sì, mi sento superiore…un pò come Virginia Woolf, Vita Sackville-West e tutto il gruppo di Bloomsbury. Dovrei sentirmi una stronza per questo? Forse. Ma non ci sono mai riuscita, e non inizierò certo a 22 anni :) A parte un certo sentimento di superiorità intellettuale che si scatena in me ultimamente vedendo come sono ridotti male i giovani italiani…direi che va tutto bene.

La smetto di fare la snob del cazzo e vado a leggere un sano libro, dovrei lavorare…ma penso che passerò…

Sogni d’oro, F.